1.1 Le politiche regionali per i preadolescenti e gli adolescenti:
il contesto di riferimento e gli obiettivi generali
L’approvazione della L.R. 14 del 28/07/2008 “Norme in materia di
politiche per le giovani generazioni”, costituisce l’azione delle politiche per le giovani generazioni”, costituisce l’azione della
Regione Emilia-Romagna di tradurre in termini concreti i principi
fondamentali della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza (L. n. 176/91).
La Legge regionale raccorda tutte le azioni rivolte alle giovani
generazioni in una logica di trasversalità ed integrazione tra i
vari settori di intervento regionale finalizzata a dare efficienza
ai servizi ed agli interventi. La Legge riconosce i bambini, gli
adolescenti e i giovani come soggetti di autonomi diritti e come
risorsa fondamentale ed essenziale della comunità regionale e pone
l’obiettivo del perseguimento del loro benessere e pieno sviluppo
come condizione necessaria allo sviluppo sociale, culturale ed
economico della società regionale. Le giovani generazioni sono
quindi considerate come “cittadini in crescita” con diritti propri e
la possibilità di esercitarli nei vari contesti di vita, in modo
tale da garantire loro pari opportunità di crescita e realizzazione,
un’offerta di opportunità adatta alle varie età ed esigenze e
servizi di facile accesso, disposti all’ascolto, accoglienti,
flessibili e prossimi ai luoghi di vita.
L’attenzione all’adolescenza come età complessa con
caratteristiche specifiche che occorre conoscere e riconoscere e
porre in attenzione, è una priorità regionale che si esprime in
diversi filoni di intervento.
Questa attenzione, già richiamata nella programmazione
territoriale ha trovato piena legittimazione e sostegno nelle
“Linee di indirizzo per la promozione del benessere e la
prevenzione del rischio in adolescenza: Progetto Adolescenza”, con
la Delibera di G.R. n.590 del 13/5/2013.
Attraverso questo documento la Regione Emilia-Romagna in un
lavoro congiunto tra l’Assessorato alle politiche sociali e
l’Assessorato alla salute ha voluto valorizzare, conoscere e
supportare servizi e interventi in adolescenza.
Le linee di indirizzo sviluppano in modo più diffuso interventi di
promozione e prevenzione nei vari contesti di vita dei
preadolescenti e degli adolescenti, con attenzione agli adulti di
riferimento ed al passaggio alla maggiore età.
In particolare, il “Progetto Adolescenza” promuove il coordinamento
delle varie competenze e professionalità sociali, educative e
sanitarie già presenti e relative alla fascia di età adolescenziale,
in un percorso integrato dedicato agli adolescenti, in ambito
aziendali/provinciali e distrettuale.
Il sistema degli interventi per gli adolescenti deve essere
orientato a garantire i diritti e le opportunità volte al benessere
ed al sostegno dei singoli adolescenti, dei gruppi, delle famiglie e
delle comunità, rimuovendo gli ostacoli all’accesso ai servizi.
Fondamentali sono quindi:
- la conoscenza e l’interpretazione dei cambiamenti negli stili
di vita degli adolescenti, perseguibili sia con la lettura
continuativa dei dati provenienti dai sistemi informativi, sia
con il confronto tra professionisti, l’aggiornamento
professionale e l’attuazione di indagini specifiche su temi
emergenti;
- la risposta “di comunità”: una comunità educante che si faccia
carico nel suo insieme della promozione di condizioni di
crescita e maturazione in un contesto sociale sano ed inclusivo
(attenzione ai contesti e agli stili di vita dei ragazzi, come
singoli e come gruppi ed al sistema delle loro relazioni con
coetanei e familiari; sostegno dell’azione educativa di
genitori, insegnanti, operatori extrascolastici, attraverso
azioni mirate a rafforzarne le forme di collaborazione e le
competenze comunicative, sociali e relazionali; promozione di
modalità di comunicazione e relazione con i preadolescenti e
gli adolescenti adeguate, anche attraverso le nuove
tecnologie);
- la forte connessione tra i principali attori istituzionali che
si occupano di adolescenza: Sistema scolastico, Enti Locali,
Aziende Sanitarie e tra i servizi sociali, educativi,
scolastici, sanitari e del tempo libero (religiosi, culturali,
sportivi ecc.);
- l’integrazione e l’armonizzazione degli interventi di
promozione, prevenzione, sostegno e cura;
- la diffusione dell’approccio di prossimità (presenza nei luoghi
di vita e affiancamento degli adolescenti);
- il sostegno alle competenze genitoriali.
1.2 Obiettivi generali
Nel quadro di quanto sopra indicato gli obiettivi generali del
presente provvedimento che si intendono perseguire sono:
a) realizzare interventi il più possibile in una logica di sistema e
di integrazione e promuovendo l’equilibrio territoriale;
b) incentivare le realtà locali ad agire attraverso una
programmazione integrata degli interventi ed una progettualità
capace di valorizzare le competenze acquisite dai diversi
soggetti pubblici e privati e la collaborazione tra essi;
c) rafforzare le politiche regionali a favore dei preadolescenti e
degli adolescenti nei seguenti settori di intervento:
- socio-educativo per il tempo libero e aggregazione per
preadolescenti e adolescenti, promosse da soggetti privati in
raccordo con i soggetti pubblici, valorizzando gli interventi
esistenti e favorendo il loro radicamento a livello
territoriale;
- cittadinanza attiva intesa come promozione di percorsi del
protagonismo diretto dei preadolescenti e degli adolescenti per
un maggiore coinvolgimento nel proprio contesto di
appartenenza.
il contesto di riferimento e gli obiettivi generali
L’approvazione della L.R. 14 del 28/07/2008 “Norme in materia di
politiche per le giovani generazioni”, costituisce l’azione delle politiche per le giovani generazioni”, costituisce l’azione della
Regione Emilia-Romagna di tradurre in termini concreti i principi
fondamentali della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza (L. n. 176/91).
La Legge regionale raccorda tutte le azioni rivolte alle giovani
generazioni in una logica di trasversalità ed integrazione tra i
vari settori di intervento regionale finalizzata a dare efficienza
ai servizi ed agli interventi. La Legge riconosce i bambini, gli
adolescenti e i giovani come soggetti di autonomi diritti e come
risorsa fondamentale ed essenziale della comunità regionale e pone
l’obiettivo del perseguimento del loro benessere e pieno sviluppo
come condizione necessaria allo sviluppo sociale, culturale ed
economico della società regionale. Le giovani generazioni sono
quindi considerate come “cittadini in crescita” con diritti propri e
la possibilità di esercitarli nei vari contesti di vita, in modo
tale da garantire loro pari opportunità di crescita e realizzazione,
un’offerta di opportunità adatta alle varie età ed esigenze e
servizi di facile accesso, disposti all’ascolto, accoglienti,
flessibili e prossimi ai luoghi di vita.
L’attenzione all’adolescenza come età complessa con
caratteristiche specifiche che occorre conoscere e riconoscere e
porre in attenzione, è una priorità regionale che si esprime in
diversi filoni di intervento.
Questa attenzione, già richiamata nella programmazione
territoriale ha trovato piena legittimazione e sostegno nelle
“Linee di indirizzo per la promozione del benessere e la
prevenzione del rischio in adolescenza: Progetto Adolescenza”, con
la Delibera di G.R. n.590 del 13/5/2013.
Attraverso questo documento la Regione Emilia-Romagna in un
lavoro congiunto tra l’Assessorato alle politiche sociali e
l’Assessorato alla salute ha voluto valorizzare, conoscere e
supportare servizi e interventi in adolescenza.
Le linee di indirizzo sviluppano in modo più diffuso interventi di
promozione e prevenzione nei vari contesti di vita dei
preadolescenti e degli adolescenti, con attenzione agli adulti di
riferimento ed al passaggio alla maggiore età.
In particolare, il “Progetto Adolescenza” promuove il coordinamento
delle varie competenze e professionalità sociali, educative e
sanitarie già presenti e relative alla fascia di età adolescenziale,
in un percorso integrato dedicato agli adolescenti, in ambito
aziendali/provinciali e distrettuale.
Il sistema degli interventi per gli adolescenti deve essere
orientato a garantire i diritti e le opportunità volte al benessere
ed al sostegno dei singoli adolescenti, dei gruppi, delle famiglie e
delle comunità, rimuovendo gli ostacoli all’accesso ai servizi.
Fondamentali sono quindi:
- la conoscenza e l’interpretazione dei cambiamenti negli stili
di vita degli adolescenti, perseguibili sia con la lettura
continuativa dei dati provenienti dai sistemi informativi, sia
con il confronto tra professionisti, l’aggiornamento
professionale e l’attuazione di indagini specifiche su temi
emergenti;
- la risposta “di comunità”: una comunità educante che si faccia
carico nel suo insieme della promozione di condizioni di
crescita e maturazione in un contesto sociale sano ed inclusivo
(attenzione ai contesti e agli stili di vita dei ragazzi, come
singoli e come gruppi ed al sistema delle loro relazioni con
coetanei e familiari; sostegno dell’azione educativa di
genitori, insegnanti, operatori extrascolastici, attraverso
azioni mirate a rafforzarne le forme di collaborazione e le
competenze comunicative, sociali e relazionali; promozione di
modalità di comunicazione e relazione con i preadolescenti e
gli adolescenti adeguate, anche attraverso le nuove
tecnologie);
- la forte connessione tra i principali attori istituzionali che
si occupano di adolescenza: Sistema scolastico, Enti Locali,
Aziende Sanitarie e tra i servizi sociali, educativi,
scolastici, sanitari e del tempo libero (religiosi, culturali,
sportivi ecc.);
- l’integrazione e l’armonizzazione degli interventi di
promozione, prevenzione, sostegno e cura;
- la diffusione dell’approccio di prossimità (presenza nei luoghi
di vita e affiancamento degli adolescenti);
- il sostegno alle competenze genitoriali.
1.2 Obiettivi generali
Nel quadro di quanto sopra indicato gli obiettivi generali del
presente provvedimento che si intendono perseguire sono:
a) realizzare interventi il più possibile in una logica di sistema e
di integrazione e promuovendo l’equilibrio territoriale;
b) incentivare le realtà locali ad agire attraverso una
programmazione integrata degli interventi ed una progettualità
capace di valorizzare le competenze acquisite dai diversi
soggetti pubblici e privati e la collaborazione tra essi;
c) rafforzare le politiche regionali a favore dei preadolescenti e
degli adolescenti nei seguenti settori di intervento:
- socio-educativo per il tempo libero e aggregazione per
preadolescenti e adolescenti, promosse da soggetti privati in
raccordo con i soggetti pubblici, valorizzando gli interventi
esistenti e favorendo il loro radicamento a livello
territoriale;
- cittadinanza attiva intesa come promozione di percorsi del
protagonismo diretto dei preadolescenti e degli adolescenti per
un maggiore coinvolgimento nel proprio contesto di
appartenenza.